L’ITALIA, L’ONU E L’ARROGANZA POLITICA DEI DIRITTI MASCHERATI.

pinocchioAiuti economici ai Paesi poveri? Solo in cambio di aborto, contraccezione ed altro. Viene già fatto in tutto il mondo, da molto tempo: ora però, anche l’Italia, si muove a favore di questo ricatto. Infatti, il 25 maggio, le Commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera hanno approvato, con un solo voto contrario, una Risoluzione (7-00988) che impegna il governo negli incontri internazionali (a partire dal G7) a “promuovere e rafforzare la tutela dei diritti e della salute sessuale e riproduttiva”, espressione tecnica, tanto rassicurante quanto bugiarda, discussa ed usata anche in sede ONU da certe lobby, per indicare un ‘pacchetto di riforme’ che implichino: l’omicidio dei nascituri, la diffusione massiccia di contraccettivi e le sterilizzazioni forzate. Insomma, se i Paesi più poveri vorranno aiuti e soldi per lo sviluppo dovranno “modernizzarsi” ed adeguarsi. Oltre a ciò, non manca l’impegno per “affrontare le cause strutturali della discriminazione basata sul genere e a promuovere le condizioni che favoriscono la trasformazione nelle relazioni di genere per renderle egualitarie”. Cioè, ancora una volta, con la scusa della difesa della dignità della donna, si apre la porta a tutto quanto concerne l’ideologia ‘gender’, con matrimoni ed adozioni gay comprese. Di fronte alle malattie, alle guerre, alla fame, ai dissesti idrogeologici… il ricco Occidente, che si crede moderno, sviluppato, civile… in realtà ricatta i poveri: o accettano di introdurre e promuovere l’aborto legale, di far sterilizzare le loro donne, di lasciar “sposare” le persone dello stesso sesso, di distribuire a pioggia i contraccettivi… oppure possono anche morire di fame. Questa la morale della favola. Lo ha denunciato anche Papa Francesco, in modo molto esplicito e preciso, nella sua Esortazione Apostolica “Amoris laetizia” (n°42-56-83). L’Italia che ha resistito in passato all’introduzione di questa categoria discutibile di “diritti”, ora invece si appresta a sposare un teorema superato e dimostrato falso, secondo il quale la diffusione dei contraccettivi, la sterilizzazione, la promozione dell’aborto etc… sarebbero una strada per la soluzione dei problemi dell’umanità. Già negli ‘Obbiettivi mondiali dello Sviluppo Sostenibile’ delle Nazioni Unite, dopo un’accesissima opposizione proprio dei Paesi più poveri, i “diritti riproduttivi” erano stati opportunamente cancellati. Ma nel tavolo di confronto delle potenze mondiali (G7), la voce degli ultimi non c’è, così i più forti possono dettare la loro ipocrita “ricetta”: invece di ridurre la povertà… ridurre direttamente i poveri! Insomma, invece di lottare contro le diseguaglianze nella distribuzione delle ricchezze del pianeta e migliorare le condizioni di vita nei Paesi in via di sviluppo, anche l’Italia si sta associando a quanti preferiscono eliminare “alla radice” la loro richiesta di giustizia.

Movimento per la Vita nella Provincia di Cuneo