10 ottobre 2015 – Lettera al Direttore di Avvenire

Gentile Direttore,

noi italiani ci troviamo innanzi una situazione abbastanza imbarazzante e inquietante: da una parte la Chiesa cattolica che, come evidenzia il Sinodo in corso, fa ogni sforzo per tutelare la famiglia e il matrimonio e dall’altra un Parlamento che ha recentemente approvato una legge sul divorzio breve e ora si appresta a varare una legge sulle coppie di fatto (Cirinnà bis), una legge cioè per dare a queste coppie che non accettano il matrimonio, i diritti delle coppie sposate senza però i doveri dei coniugi.
L’imbarazzo è nel fatto che si voglia normare chi vuole sfuggire alla norma, e si faccia credere che esistano realtà con soli diritti senza doveri. Chi ha contratto o vuole contrarre matrimonio avrebbe quindi sbagliato i conti. In aggiunta, di fronte alla mancata accoglienza dei figli da parte di molte famiglie italiane, che segna perciò il declino sociale, il Parlamento e il Governo che fanno? Si occupano delle coppie omosessuali, senza rendersi conto che per garantire un futuro alle coppie omosessuali ci vogliono i figli delle famiglie.
L’inquietudine invece è generata dal fatto che le leggi contro la famiglia (es.divorzio breve e quella in preparazionesulle unioni etero
ed omosessuali con incluso l’incentivo per la pratica dell’utero in affitto) nel Parlamento sono approvate da parlamentari che si dicono cattolici e dal mondo cattolico sono stati votati.
Direttore: come usciamo da questa situazione?
Spero vivamente vi sia il sussulto di dignità che non vi è stato in occasione del “divorzio breve”.
Cordialità.
Valter Boero